La testimonianza di Giulia Amadei

Merli Marmi

Giulia Amadei - Merli marmi - testimonianze di innovazione - Overlux®
Giulia Amadei
In azienda sono entrata come tecnico disegnatore e poi mi sono ritrovata in un ruolo anche un po’ atipico per una donna: lavorare con delle macchine a controllo numerico.

L’entusiasmo negli occhi azzurri di una giovane donna, nel mondo del marmo

Qual è il tuo ruolo in Merli Marmi?

In azienda sono entrata come tecnico disegnatore e poi mi sono ritrovata in un ruolo anche un po’ atipico per una donna: lavorare con delle macchine a controllo numerico. Non era neanche nei miei sogni pensare di prendere una commessa dal suo inizio e portarla fino alla fine passando per il rilievo, tutti i disegni definitivi e la parte tecnica di programmazione delle macchine, fino al mio start.

Il tuo rapporto con la digitalizzazione?

La digitalizzazione l’ho vissuta praticamente subito perché appena entrata in azienda sono arrivate le macchine e la vostra piattaforma software per la gestione della produzione 4.0.

La digitalizzazione per noi è stata veramente utile nel nostro modo di lavorare artigiano, dove ogni commessa è diversa dall’altra, perché ci dà la consapevolezza e il controllo di ogni fase della lavorazione, ci permette di sapere, in ogni momento, quanto abbiamo già fatto, quanto rimane, chi ci ha lavorato e per quanto tempo. Inoltre, ci permette di:

  • stabilire tempi di consegna e rispettarli, grazie a dei test che svolgiamo proprio per determinare i tempi certi di svolgimento di un lavoro;
  • fare preventivi più puntuali;
  • spaziare con idee sempre nuove;
  • fornire prodotti di qualità, nei tempi comunicati al cliente.

Sappiamo bene che, quando si sottopone una proposta a un cliente, la prima cosa che chiede è “quanto costa” e la seconda “quali sono i tempi di consegna”.

Quanto contano consapevolezza e analisi?

Avere piena consapevolezza di ogni fase del processo produttivo e la possibilità di analizzare lo storico dei dati, per ogni tipo di lavorazione, ci ha permesso di fare un notevole salto di produzione.

Misurare il processo, attraverso l’analisi dei dati, permette di determinare costi, tempi, margini, operatività e di ottimizzare ogni aspetto della produzione.

Inoltre, conoscere i tempi di lavorazione delle macchine ci permette di soddisfare anche una maggiore richiesta di mercato e di organizzarci al meglio.

Porto un esempio: abbiamo accettato un nuovo importante lavoro, che inizieremo a novembre, consapevoli di poter impegnare, in certe ore, due macchine che non lavoravano a pieno regime nell’arco del mese. Quindi, abbiamo potuto prendere questo lavoro, con la serenità di poterlo portare avanti, grazie proprio all’analisi dei dati delle ore di utilizzo delle macchine, giorno per giorno.

Qual è il vantaggio di gestire i dati di produzione dalla piattaforma OverMES©?

Considerato che abbiamo tante macchine e tutte diverse, il vantaggio è quello di avere ordine e controllo in ciò che facciamo, in ogni step di lavorazione.

La piattaforma OverMES© ha dato ordine e metodo a noi che lavoriamo. Ogni giorno abbiamo un elenco di commesse da eseguire e vedere che proseguono nel giusto modo è di stimolo e soddisfazione. E la cosa molto bella è che nessuno si è tirato indietro, nel senso che, di solito, di fronte ad una piattaforma o tecnologia nuova, si rimane un po’ bloccati e legati al “prima facevamo in un altro modo”. Invece, qui in azienda, tutti abbiamo ben accolto il cambiamento, anche il collega che svolge da noi un lavoro molto più manuale e segue la gestione del macchinario lucidacoste, mi ha detto “Giulia spiegami, fammi capire come si utilizza”

È tutto un imparare per tutti noi. Anche i vostri tecnici, bravi, pazienti e sempre disponibili nel risolvere le segnalazioni, mi aiutano a capire certe dinamicità di sistema.

Ci fai, quindi, una sintesi dei vantaggi della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica?

Sicuramente abbiamo una maggiore:

  • produttività,
  • pianificazione del lavoro,
  • consapevolezza delle risorse impegnate,
  • organizzazione,
  • qualità di vita lavorativa, sia a livello di motivazione che fisico (minore movimentazione di materiali pesanti).

«Il maggiore vantaggio è stato vedere l’azienda crescere con entusiasmo e con cognizione; questo ci dà motivazione e sprint»

Come nasce l’entusiasmo contagioso tra una giovane donna e la lavorazione del marmo?

Sono molto contenta di ritrovarmi io, donna, in questo lavoro. Ovvio che, il lavoro quello più manuale lo fanno i colleghi ma io sono comunque lì, lo start lo schiaccio anch’io, le mani me le sporco anch’io. Adoro vedere una cosa che inizia e finisce, una cosa che prima non c’era e la vedi realizzata. Dare forma a un qualcosa che magari hai pensato tu è proprio bello!
«Spesso quando ai clienti dico che al taglio ci penso io, rimangono sempre un po’ stupiti da questa cosa inaspettata»

Impresa 5.0: la differenza è al vertice

Se nelle aziende utilizziamo le giuste tecnologie e in modo corretto, possiamo sia efficientare la produzione che migliorare il benessere della vita lavorativa. Più sono gli stimoli, più sono i risultati conseguiti e più cresce la voglia di fare.

Ovvio che, ci deve essere qualcuno che crede in quello che fai e che guida l’azienda nella stessa direzione e nel nostro caso è Paolo che, da solo, non sarebbe potuto arrivare fino a qui. La sua bravura è stata proprio quella di creare il giusto ambiente di lavoro facendoci stare bene e facendoci sentire tutti parte dell’azienda.

Noi abbiamo la fortuna di lavorare in un posto dove non sei un numero ma sei una persona con un’identità importante. Una delle prime volte che ho parlato con Paolo, circa cinque anni fa, ricordo di avergli detto in un primo colloquio: “vorrei diventare un punto di riferimento per l’azienda”. Piano piano, mi sono ritagliata un mio ruolo e ben definito dentro l’azienda e ne sono molto felice, non penso che questo possa succedere ovunque.

«E io mi chiedo che cosa si potrebbe arrivare a fare con altre due persone, anche più giovani di me, ma con la stessa voglia e lo stesso entusiasmo»

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